martedì 30 ottobre 2012

Corruzione: Camera conferma fiducia al governo


Il tabellone con il risultato del voto sulla fiducia al decreto anticorruzione

Corruzione: Camera conferma fiducia al governo
L'Aula della Camera conferma la fiducia al Governo sul ddl anticorruzione con 460 sì, 76 no e 13 astenuti. L'esame del testo riprenderà domattina, quando è previsto il via libera definitivo dell'Assemblea di Montecitorio.
Dieci deputati dei tredici astenuti sono del Pdl: tra loro si segnalano Antonio Martino e Guido Crosetto. Astensione pure per Beppe Giulietti, Gianfranco Lehner di Pt e Rolando Nicco delle Minoranze linguistiche. Il gruppo parlamentare con le maggiori assenze al voto è stato quello del Pdl: del partito di Berlusconi (anche lui assente) hanno risposto alla chiama in 177 su 209 componenti del gruppo, pari all'84,69%. In 28 erano in missione.

Senato, il governo chiede la fiducia sul dl sanità


E nel frattempo alla Camera passa il disegno di legge anticorruzione. Il governo torna sopra quota 400 voti

(Ansa)(Ansa)
Il governo ha posto la fiducia sul dl sanità che si trova all'esame dell'aula del Senato. A porre la questione di fiducia in aula è stato lo stesso ministro della Salute, Renato Balduzzi che ha detto «È a cuor leggero e con convinzione che pongo la questione di fiducia» sul decreto sanità ha detto il ministro Balduzzi in aula al Senato. Mercoledì mattina alle 9 ci sarà una conferenza dei capigruppo per decidere modalità e tempi del voto di fiducia.

Crocetta: voglio incontrare Monti. Cancelleri (M5S): con il primo ddl stipendi dei deputati ridotti



Giancarlo Cancelleri (Ansa)Giancarlo Cancelleri
Il giorno dopo la vittoria di Rosario Crocetta nelle elezioni siciliane, forte dell'asse tra Pd e Udc, e la sconfitta del Pdl è quello delle aperture. In un'intervista al Secolo XIX Gianfranco Miccichè, leader del Grande Sud, dice: siamo pronti a entrare nella maggioranza. Giancarlo Cancelleri, leader del Movimento cinque stelle, primo partito nella Regione, promette: «Il primo disegno di legge che proporremo all'Ars sarà la riduzione degli stipendi dei parlamentari a 2.500 euro».

Il neo presidente annuncia di voler incontrare quanto prima Mario Monti perché, spiega, «in Sicilia alcune città versano in una situazione drammatica. Messina è quasi sull'orlo del default». Quando al nodo dell'ingovernabilità che potrebbe scaturire dal panorama politico che è venuto fuori dalle elezioni, Crocetta si dice sicuro: «Io penso che il mio governo avrà una maggioranza bulgara contrariamente a quello che si pensa». «I grillini - aggiunge il neo governatore - sono deputati come tutti gli altri. Pensano di potere contribuire ad approvare le leggi o intendono continuare a "grillare" anche in Parlamento?».

Il “partito dei partiti” vuole liberarsi di Monti ma non calcola astensionismo e anti-politica.


Il “partito dei partiti” vuole liberarsi di Monti ma non calcola astensionismo e anti-politica.
Un governo “maledetto”, che piace più alla gente che ai politici che lo hanno reso necessario. Il premier Mario Monti da quando siede a Palazzo Chigi con la missione di riportare l’Italia fuori dal baratro non si è mai sentito uno di loro. Lo ha ribadito oggi all’apertura dei lavori del World economic event, tema della giornata: ricostruire la competitività europea. “La percezione che la gente ha di questo maledetto governo non è rosea ma, tuttavia, è molto più elevata di quanto non ne abbiano i partiti”. In sintesi, la gente ci vuole, il Palazzo ci sopporta. “Non credete che non possiate fare politiche giuste perché altrimenti perdereste il consenso“, è la lezione del Professore. Contemporaneamente il capo dello Stato Giorgio Napolitano è tornato a ribadire la necessità di arrivare a fine legislatura. Un messaggio a Silvio Berlusconi dopo le minaccia di togliere la fiducia e staccare la spina all’esecutivo dei tecnici: niente scherzi.

Grillo non si ferma più e spaventa anche la finanza. L'esperto: se vince le elezioni lo spread vola oltre 500



Che sia giusto o sbagliato siamo entrati in una fase storica in cui non si può negare che i mercati abbiano un peso notevole nell'influenzare la politica dei governi. Lo ha confermato anche il premier Mario Monti, rispondendo alle domande sull'eventuale "minaccia" all'esecutivo rappresentata dalle recenti esternazioni di Berlusconi che ha ventilato l'ipotesi di staccare la spina al governo. Monti ha detto: «Lo chieda ai mercati».

Napolitano vuole che Monti resti fino alla primavera




Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. REUTERS/Manuel Silvestri

Il presidente della Repubblica ha chiesto oggi ai partiti di fare una nuova legge elettorale e di condurre la legislatura sino al suo termine naturale nella primavera del 2013 nel tentativo di chiudere le fibrillazioni aperte dalla minaccia di Silvio Berlusconi di togliere la fiducia al governo Monti.

Sabato l'ex premier, che il giorno prima era stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per frode fiscale, ha minacciato di far cadere Monti aumentando l'incertezza dei mercati sulle prospettive politiche in Italia.

"C'è materia assai rilevante per l'impegno del governo e del Parlamento di qui alla scadenza naturale della legislatura", ha detto Giorgio Napolitano intervenendo alla cerimonia per il 150esimo anniversario della Corte dei Conti.

lunedì 29 ottobre 2012

Non Dobbiamo dire Grazie a Nessuno...Dobbiamo tirar fuori gli attributi...


ho creato la fan page ed il gruppo



aiutami a raccogliere il parere di tanti...

l'individuo nn ha potere...la comunita si...

L'Italia brucia il futuro dei giovani



Saranno famosi? No, saranno poveri. A spiegare che senza riforme strutturali il futuro dei giovani resta incerto, che le scarse prospettive di occupazione e reddito delle nuove generazioni si traducono in uno «spreco di risorse preziose» e che «stiamo mettendo a repentaglio non solo il loro futuro ma quello del Paese intero» è stato ieri il governatore della Banca d'Italia e futuro presidente della Bce. Mario Draghi è infatti intervenuto al seminario dell'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà che si è svolto a Sarteano (Siena) e ha spiegato che per l'Italia «la priorità assoluta è uscire dalla stagnazione, riavviando lo sviluppo con misure strutturali».

Monti: «Non abbiamo chiesto noi di stare al Governo. Spread su per Berlusconi? Non ci avevo pensato»


L'orizzonte dell'esecutivo tecnico resta aprile. Anche perché - ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti da Madrid, dove ha incontrato il premier spagnolo Mariano Rajoy - lui non considera una minaccia la disponibilità espressa da Berlusconi a ritirare la fiducia al Governo. «Non posso chiamare minaccia - ha spiegato Monti - una cosa che a noi, e penso di parlare anche a noi dei miei colleghi ministri, non toglierebbe niente, se non un'attività di governo che non è stata da noi ricercata».

Monti: governo lavora fino a primavera 2013, non teme Berlusconi



ROMA/MADRID - Mario Monti non considera "una minaccia" la possibilità che il Pdl ritiri la fiducia al suo governo dopo le affermazioni dell'ex premier Silvio Berlusconi, e continua a lavorare per portare a termine la legislatura nella primavera del 2013. Piuttosto il premier si domanda quale sarebbe la reazione dei mercati in caso di caduta anticipata del suo esecutivo.
Parlando a Madrid durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, Monti ha anche detto che lo spread tra i Btp e i Bund a 10 anni continua ad essere ingiustificatamente alto e ha ribadito che l'Italia non chiederà l'attivazione del meccanismo salva-Stati.

Fini su Berlusconi e l'arma della sfiducia "E' come Grillo mette a rischio l'Italia"



Fini su Berlusconi e l'arma della sfiducia "E' come Grillo mette a rischio l'Italia"FINI
"Sono tantissimi gli esponenti del Pdl a dir poco disorientati che sperano che il capo si ravveda. Speranza campata in aria. Quello è il vero Berlusconi, non il Berlusconi responsabile e dialogante".
Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un colloquio con Repubblica in cui aggiunge di non credere che il presidente del Pdl Silvio Berlusconi toglierà la fiducia al governo. "Ha risposto a una domanda - spiega Fini -. Se avesse voluto davvero dare un'indicazione al partito avrebbe annunciato la sfiducia nel suo monologo. Perciò non penso che Monti sia a rischio. Ma - aggiunge - rischia l'Italia perché il Pdl è il partito di maggioranza relativa in Parlamento, è una forza politica che sostiene il governo ed è guidato da un ex premier. Un ex premier che in certi momenti fa il verso a Grillo. Senza rendersi conto che Grillo ormai è più credibile di lui nel dire certe cose". "E' difficile oggi - osserva Fini - quantificare le dissociazioni nette dall'ex premier", ma, avverte, "se capirà di essere in minoranza, vedrete che confermerà la fiducia" al governo. La terza carica dello Stato vede inoltre ora "il percorso" sulla legge elettorale "ancora più accidentato". Invita quindi la Lista per l'Italia a "fare in fretta, chiamare a raccolta tutti quelli che nel centrodestra non si ritrovano nelle parole del Cavaliere". La lista, spiega, "sarà alternativa tanto all'asse Pd-Vendola quanto al Pdl incapace di capire l'urgenze di continuare le riforme di Monti". "Mi auguro che nel Pdl non prevalga l'istinto di staccare la spina - auspica Fini invitando "anche il Pd" a tenere "i nervi saldi".

L’affondo di Berlusconi spacca in due il Pdl

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Silvio Berlusconi e il premier Mario Monti
Le colombe: “Una crisi rialzerebbe
lo spread”. Monti prudente
UGO MAGRI
ROMA
Di domenica Berlusconi riposa, quindi ieri non ha aggiunto benzina sul fuoco. Quanti hanno parlato con lui sostengono tesi opposte, a seconda che siano «falchi» o «colombe». I primi piantonano la villa di Arcore (dove la Santanché è praticamente accampata) dall’ora esatta della condanna, mentre i dirigenti filo-governativi non hanno capito il dramma anche umano del Capo e lo hanno lasciato in balia dei più arrabbiati. I quali adesso lo descrivono decisissimo a far ruzzolare il governo ed escludono ripensamenti, che a questo punto farebbero tanto «cabaret». 

Berlusconi conferma che non si candiderà a premier, attacca Monti




"E' successo quindi che si e' portata avanti una iniziativa di deterioramento della mia immagine, vi ricorderete i sorrisi di Sarkozy e della Merkel in televisione, che e' stato un tentativo di assassinio della mia credibilità internazionale", ha detto Berlusconi.
Oltre alle consuete critiche alla magistratura, il leader del Pdl ha anche abbozzato alcuni punti del suo programma.
"Senza cambiamento questo paese non è governabile. Che si deve fare? Una riforma della costituzione", ha detto Berlusconi, spiegando che al presidente del consiglio deve essere data la possibilità di nominare e revocare i ministri, di usare come strumento normale il decreto legge, di mandare i disegni di legge a una sola Camera, che sia composta da almeno metà dei membri attuali e abbia un regolamento che la impegni ad approvarlo in 90-120 giorni.
Oltre a questi nuovi poteri per il presidente del consiglio, Berlusconi ritiene che vadano cambiate le regole per la formazione della Corte Costituzionale e delle sue votazioni.
Altre misure sono proposte in tema di fiscalità, con l'abolizione dell'Imu e del divieto di usare contante sopra i 1.000 euro
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domenica 28 ottobre 2012

Casini: Berlusconi si ritroverà solo Ha devastato l'unità dei moderati

Il leader Udc: «Silvio è passato dagli elogi alle minacce a Monti: basta ricatti». Il leader Pd: no al Monti bis, ma il premier darà il suo contributo

Pier Ferdinando Casini
ROMA - «Berlusconi in 24 ore è passato dagli elogi, agli attacchi, alle minacce. Ma la politica non ha bisogno di ricatti - ha detto oggiPier Ferdinando Casini in una dichiarazione ai telegiornali - Se Berlusconi andrà dritto per questa strada si troverà solo. C'è una grande parte di moderati, anche nel Pdl, che non è disposta a mettere a rischio la tenuta del Paese».

Mario Monti
Mario Monti
Accolto all'arrivo in sala da molti fischi, ma uscito tra gli applausi: il presidente del Consiglio Mario Monti, a Riva del Garda dove si e' concluso il Festival della famiglia, ha difeso le politiche fatte dal suo Governo ma ha anche ammesso che qualche errore puo' essere stato commesso.

Ha reso noto che l'anno prossimo ci sara' qualche soldo in piu' per le politiche familiari e giovanili, ma non ha fatto promesse di aggiustamenti della legge di stabilita', come aveva esplicitamente chiesto il ministro Andrea Riccardi.E a chi, fuori, manifestava con lancio di petardi e urla, ha detto "vi capisco". In sala c'erano le famiglie numerose, che sono arrivate a Riva del Garda agguerrite per chiedere al Governo un vero sostegno. "Non esistiamo nei programmi del governo - hanno protestato - non si rendono conto dei nostri problemi. Noi non chiediamo altro che un fisco a misura di famiglia".

Polizia lancia lacrimogeni contro corteo davanti al centro congressi di Riva del Garda

Renzi: il governo Monti ha fatto bene ma non ha mai visto il Paese reale Mia candidatura può rompere il sistema

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Matteo Renzi


ROMA - «Credo che il programma che abbiamo pubblicato è un programma che suscita interesse. Qualcuno lo contesterà ma viva Dio. In giro per l'italia ho visto molta gente interessata. La mia candidatura è l'unica che potrebbe scardinare un blocco del sistema»: lo ha detto oggi Matteo Renzi, candidato alle primarie del centrosinistra, in un'intervista a Maria Latella su SkyTg24. «Si va avanti da trent'anni con le stesse idee - ha aggiunto - Noi siamo stati gli unici a dire anche nel nostro partito che il "re era nudo"».