lunedì 29 ottobre 2012

Monti: governo lavora fino a primavera 2013, non teme Berlusconi



ROMA/MADRID - Mario Monti non considera "una minaccia" la possibilità che il Pdl ritiri la fiducia al suo governo dopo le affermazioni dell'ex premier Silvio Berlusconi, e continua a lavorare per portare a termine la legislatura nella primavera del 2013. Piuttosto il premier si domanda quale sarebbe la reazione dei mercati in caso di caduta anticipata del suo esecutivo.
Parlando a Madrid durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, Monti ha anche detto che lo spread tra i Btp e i Bund a 10 anni continua ad essere ingiustificatamente alto e ha ribadito che l'Italia non chiederà l'attivazione del meccanismo salva-Stati.
Per Rajoy, invece, il suo governo chiederà l'attivazione dello scudo "se lo riterrà nell'interesse della Spagna".
"Minacce di ritiro della fiducia a questo governo non possono essere fatte non perché non possa essere ritirata la fiducia ma perché non lo vivremmo come una minaccia...a noi non toglierebbe niente, se non un'attività di governo che non e' stata da noi ricercata", ha risposto Monti a chi chiedeva se la minaccia di ritiro dal governo da parte del Pdl arrivata ieri da Berlusconi lo preoccupasse.
L'ex premier di centrodestra, condannato nei giorni scorsi in primo grado a 4 anni di reclusione (ridotti a uno per l'indulto) e all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, ha detto sabato che valuterà assieme ai vertici del Pdl se aspettare la scadenza naturale della legislatura o far cadere prima il governo, accusato di essere stato troppo prono di fronte alle richieste di rigore economico della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Berlusconi ha confermato che non si candiderà a premier e confermato le primarie per il leader del partito in vista delle elezioni, ma ha dimostrato che intende restare uno dei protagonisti della politica italiana.
"Stiamo lavorando bene...La cosa migliore è lavorare con l'orizzonte alla primavera del 2013, come ci hanno chiesto il Presidente della Repubblica e il Parlamento", ha aggiunto Monti che poi ha precisato che la domanda su quanto una defezione del Pdl rappresenti una minaccia per il governo "potreste rivolgerla a tutti, ai partiti, ai mercati, ma non a me".
SPREAD ALTO PER BERLUSCONI? NON CI AVEVO PENSATO...
Monti ha mostrato ironia rispetto alle esternazioni del suo predecessore anche commentando l'aumento dello spread rispetto alla scorsa settimana.
"Prenderò in considerazione anche questa ipotesi, alla quale non avevo pensato", ha risposto a chi gli chiedeva se pensasse che il rialzo del differenziale con i bund tedeschi verso i 350 punti sia ascrivibile alle dichiarazioni di Berlusconi.
Poi, seriamente, ha spiegato: "Siamo persuasi che l'attuale livello dello spread dell'Italia verso i titoli decennali tedeschi sia più alto di quanto sia giustificato dai fondamentali. E' passato da 330 a 350, per qualche ragione che mi sfugge, ma sempre meno di 575".
"Dovrebbe essere considerevolmente minore".
Rispondendo a una domanda sui commenti di Mario Draghi circa la proposta tedesca di creare un super commissario sui bilanci Ue, Rajoy ha detto che la Spagna è contraria e che si tratta comunque di un tema da discutere "nell'ambito più complessivo sul futuro dell'unione monetario".
Il premier italiano ha detto che continuare a proporre nuove soluzioni per la disciplina di bilancio potrebbe dare ai mercati il messaggio sbagliato che quanto in essere non è ancora sufficiente.
Monti si è limitato ad osservare che al momento non ha letto i commenti di Draghi ma ha notato che con il presidente Bce "ho molte opinioni in comune quindi parto con questo bias".
Ha poi definito "un pò un mito, e non mi riferisco in questo caso a Draghi, cercare sempre un supercommissario", anche perché il commissario Ue all'Economia "ha già poteri superiori a quello della Concorrenza".
Infine il premier ha invitato a non affidarsi eccessivamente da un altro 'mito', quello dei mercati, che a volte sono "sempliciotti".

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